Grottammare, Manoni dopo la squalifica: «Ingiusta, non sono un violento»

Il Grottammare si appresta a giocare l’ultima gara del girone d’andata, che rappresenta anche l’ultimo impegno del 2017, contro l’Atletico Alma. A tenere banco, però, sono ancora le decisioni del Giudice Sportivo dopo il caldo finale di partita contro il Barbara. Per il tecnico del Grottammare Manolo Manoni è stata comminata una squalifica fino al prossimo 5 febbraio. Amareggiato ma battagliero, l’allenatore biancoceleste che non accetta assolutamente un verdetto che lo mette in cattiva luce soprattutto come persona: «Sicuramente farò ricorso contro questa squalifica – dice Manoni – perché nel comunicato si parla di pugni da me dati a tecnico e calciatore avversario quando non è assolutamente vero. Sono in possesso di immagini che dimostrano che ciò che dico. Impugnerò il referto del direttore di gara per leggere attentamente cosa ha scritto. Mi scoccia passare come violento, non tanto come allenatore quanto come persona. Mi sento infamato da queste cose e sono decisamente avvelenato soprattutto perché fa cattiva pubblicità alla mia persona anche davanti a mia moglie e ai miei figli. Già dopo il termine della gara mi sono scusato a nome di tutti per quello che le persone hanno visto e che non si dovrebbe fare su un campo di calcio. Non è assolutamente giustificabile quello che è avvenuto». Chiosa sull’arbitro: «Io non mi sono mai lamentato degli arbitri, ma credo che non si possa inviare a dirigere una gara di Eccellenza, dove i punti sono pesanti, un direttore di gara con poca esperienza anche in Promozione. Forse quello che mi rimprovero è di essere entrato in campo col gioco attivo per evitare che Iovannisci potesse fare qualche sciocchezza ma l’ho fatto per allontanare il mio giocatore da provocazioni».

Enrico Tassotti

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