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Caporetto rossoblù: Pordenone-Samb, IL COMMENTO

SAMB-UMILIATA: 4-0 A PORDENONE. LA CRONACA

CAPUANO: «IN CAMPO SEMBRAVAMO UN GREGGE»

FRANCO FEDELI DURO: «UNA PROVA VERGOGNOSA»

Comincia nel peggiore dei modi l’escursione friulana in occasione delle ultime due trasferte della “regular season”. Se la settimana precedente alla sfida casalinga contro il Teramo era stata complicata dalle sferzate di patron Fedeli all’indirizzo di Capuano, ma squadra e tecnico erano riusciti a reagire sul campo, quella appena trascorsa è stata maledettamente compromessa dalla raffica di pesanti indisponibilità (Miceli, Marchi, Bove, Bacinovic, Esposito), a cui stavolta non è seguita affatto una risposta da parte di chi è sceso in campo e tantomeno da parte di chi li ha diretti dalla panchina. Il poker di un redivivo Pordenone, alla terza vittoria consecutiva al Bottecchia (quattro gol li aveva rifilati anche alla Reggiana nel 4-3 di un mesetto fa), manda in frantumi la tanto decantata saldezza della retroguardia rossoblù e per la prima volta condanna la Samb alla seconda sconfitta esterna di fila dopo quella di due settimane fa a Bassano. Mentre il bilancio al Riviera sta tornando a sorridere quello “da viaggio”, fiore all’occhiello nel girone d’andata, sta precipitando al ritorno (1 vittoria, 3 pari e 3 sconfitte finora, porta sempre violata ad eccezione di Santarcangelo), anche se ad onor del vero c’è da riconoscere che si è trattato di trasferte mediamente più ostiche. Era mancato mordente a Bassano, dove oggi comunque ha vinto il Gubbio, è mancato tutto oggi e le assenze possono solo in parte spiegare un disastro del genere, in cui anche Capuano, per giunta espulso, ha messo del suo. La peggiore sconfitta dell’era Fedeli arriva con un punteggio che non si ricordava da 11 anni (4-0 a Gallipoli in C il 4 Novembre 2007) e il cui protagonista assoluto non è stato certo il tanto osannato Nocciolini quanto quel “vecchietto” sempre talentuoso di Berrettoni, coadiuvato dal tris di Zammarini e da Magnaghi, entrambi già in gol contro la Samb rispettivamente lo scorso anno col Mantova e nella sfida d’andata. Insomma tanto per citare un posto che si trova da queste parti, è stata una vera e propria Caporetto: dopo quella disfatta del 1917 contro l’esercito austro-ungarico il generale italiano Cadorna fu sostituito da Diaz, chissà che anche nella più modesta casa Samb non rischi a questo punto lo stesso condottiero in vista degli ultimi infuocati 180 minuti e dei play-off.

Alessio Perotti

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