Andrea Gianni: «Da due anni non trovavo Franco Fedeli così rammaricato. Ma non vuole lasciare»

Il direttore generale della Samb ha voluto fare chiarezza su più aspetti, comprese le dimissioni di Ottavio Palladini: «In certi ambienti aleggia la cultura del sospetto»…

Quelle che hanno seguito la sconfitta col Forlì sono state ore intense in casa Samb, come testimoniato anche dall'intervista rilasciata da Franco Fedeli a RivieraOggi, condivisa su social network dalla stessa Sambenedettese, in cui il presidente rossoblù si dice rammaricato (anche per alcune critiche ricevute) e tentato dal pensiero di lasciare al verificarsi di determinate condizioni. Non potevano che vertere anche su questo argomento gli interventi su Radio Azzurra e VeraTv del direttore generale rossoblù Andrea Gianni.

«Ammetto che lunedì mattina, quando ho sentito il presidente al telefono, lo ho trovato molto rammaricato – ha detto l'avvocato Gianni a Radio Azzurra nel corso della trasmissione Pianeta Samb -. Sono rimasto sorpreso, l'ultima volta che lo avevo sentito così era un paio d'anni fa. Certe critiche, che io trovo preconcette ed inutili, lo hanno ferito».

Nel corso della trasmissione radiofonica, poi, il d.g. ha chiarito:

«Non penso che Fedeli voglia lasciare. Dopo la partita di domenica era molto amareggiato, ma già quando lo ho sentito nelle ultime ore ho notato uno spitrito diverso».

Sulla mancanza di un direttore sportivo, e su quanto questa lacuna possa incidente nella gestione societaria, Gianni ha parlato così:

«Non credo che ci sia uno stereotipo di società da seguire pedissequamente, purché ci sia un gruppo di persone che lavori sempre per il bene della società stessa».

Sposata, insomma, la linea della famiglia Fedeli secondo cui la figura del d.s. non è poi così fondamentale. Il dirigente ha poi voluto fare chiarezza anche sulle dimissioni di Palladini:

«Purtroppo credo che talvolta aleggi la cultura del sospetto. In certi ambienti si pensa che Palladini sia stato indotto a dimettersi. Vi dico che il 26 dicembre l'allenatore aveva parlato con me ed il presidente di mercato e di come intervenire per rinforzare la squadra. Posso assicurare che le dimissioni irrevocabili di Palladini sono arrivate come una spada di Damocle»

Redazione

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