Site icon Gazzetta RossoBlù

Samb-Forlì 1-2, IL COMMENTO: Un blackout che fa riflettere

SAMB-FORLÌ 1-2, LA CRONACA DEL MATCH
PALLADINI: «MERITAVAMO NOI. COSÌ LA FVS
È UNO STRUMENTO INUTILE»

È finita esattamente come nell’ultimo precedente in Serie C del 2016/17 quando un Forlì, che poi sarebbe retrocesso, sbancò il Riviera delle Palme per 2-1, in quell’occasione centrando la vittoria all’ultimo giro di lancette dopo che Mancuso l’aveva appena riacciuffata. E l’andamento è stato anche simile all’ultimo scontro diretto, quando a maggio in una partita poco più che amichevole, valida per la poule scudetto, gli uomini di Miramari avevano ribaltato al Morgagni l’iniziale vantaggio, guarda caso anche lì di Eusepi, imponendosi in quella circostanza per 3-1. Insomma, i presagi non erano proprio incoraggianti e venivano confermati quando proprio il capitano sbagliava il suo primo penalty in maglia rossoblù (dopo i 5 messi a segno nella scorsa stagione).

Sembrava invece tutto sistemato in avvio di ripresa quando la Samb riprendeva in mano con piglio la gara dopo l’intervallo con il meritato vantaggio firmato da un capitano, che ancora una volta dava dimostrazione della propria forza caratteriale, trasmessa anche ai suoi compagni di fronte ad una formazione romagnola poco lucida per metà ripresa. E poi invece il patatrac, che è sì avvenuto repentinamente nel giro di 5 minuti, ma che qualche avvisaglia l’aveva in verità già lanciata. Come contro il Bra, la Samb non è praticamente mai riuscita a ripartire pericolosamente dopo l’1-0, cercando di sfruttare qualche incertezza manifestata dagli ospiti in fase di impostazione e i maggiori spazi disponibili. Ci ha provato Palladini, inserendo due elementi rapidi (Scafetta e l’esordiente Martins), che, schierati larghi, sulla carta avrebbero potuto ribaltare l’azione, ma che invece non sono mai riusciti in questo intento, perdendo anzi palloni di troppo, che hanno sortito esattamente l’effetto contrario, favorendo di fatto il recupero palla avversario.

L’ulteriore cambio di Eusepi con un indecifrabile Sbaffo ha ulteriormente peggiorato la situazione, privando la Samb di un elemento capace di tenere palla e far rifiatare e salire la squadra. Curioso che nelle due vere sconfitte dello scorso anno, entrambe contro l’Avezzano, e in questa prima battuta d’arresto in Serie C il capitano praticamente non ci sia mai stato: in casa contro i marsicani entrò solo nel corso della ripresa con i rossoblù in svantaggio, in Abruzzo non c’era per la frattura al polso e stavolta l’uno-due forlivese si è materializzato dopo la sua fuoruscita. Azzardato poi impiegare Chiatante, che comunque aveva già fatto il suo ingresso in campo dopo l’intervallo, come laterale destro in una difesa a 4, ruolo dove già anche in Serie D aveva faticato in particolare in fase difensiva, prestando spesso il fianco agli esterni altrui.

Con due laterali poco avvezzi alla marcatura come Paolini e appunto Chiatante e la scarsa copertura loro offerta dai subentrati Martins e Scafetta, i due, pur apprezzabili centrali difensivi (Pezzola e Dalmazzi), sono andati inevitabilmente in difficoltà. Meglio sarebbe stato probabilmente mettersi a specchio di Saporetti e compagni con un centrocampista in più e quindi il 4-3-3, come ad esempio fatto nella ripresa a Gubbio. E a questo punto sorge comunque spontanea la domanda: considerando anche l’indisponibilità di Candellori e una certa fragilità già evidenziata nel reparto, perché non si è acquistato un centrocampista di categoria nella coda del mercato? Ora si può sempre ricorrere agli svincolati, dove qualche elemento valido ci sarebbe pure. Renzo Arbore direbbe: meditate gente, meditate.

Alessio Perotti

TUTTE LE NOTIZIE DELLA GAZZETTA

Commenti
Exit mobile version