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Riviera Samb Volley dominatrice in Serie D, parla il capitano Jonathan Oddi


La stagione della formazione maschile della Riviera Samb Volley che disputa il campionato di Serie D si sta rivelando davvero molto positiva con il percorso netto per ora inanellato dalla formazione di coach Netti. Abbiamo chiesto a capitan Jonathan Oddi come nasce questo straordinario percorso: «Questa stagione fino ad ora si sta rivelando molto buona e nasce dal lavoro che facciamo in palestra. Abbiamo un allenatore come Netti che ci sprona quotidianamente a dare il 100% e siamo un bel gruppo di ragazzi, lo seguiamo e sappiamo metterci in gioco e quindi penso che continueremo a fare bene». Tu non c’eri ma secondo te cosa è cambiato rispetto alla squadra dello scorso anno che comunque perse la semifinale promozione? «Quest’anno oltre a me sono arrivati altri due ragazzi esperti e questo ha dato una mano a livello di esperienza ad un gruppo che lo scorso anno era molto giovane e nonostante questo ha disputato un ottimo campionato». Quanti anni è che giochi con la Riviera Samb Volley? «Sono circa dieci anni che gioco con questa società anche se non consecutivi. È una società che ci lascia liberi di andare via ma alla fine vogliamo tutti tornare perché alla fine è un ottimo ambiente e ci troviamo bene». Il campionato vi vede primi con tanta distanza sulla seconda, a questo punto l’obiettivo è la Serie C. «Quando abbiamo iniziato la stagione ci siamo posti come obiettivo quello di migliorare quanto fatto l’anno scorso e per ora ci stiamo riuscendo anche se poi ci sarà una seconda fase dove ci scontreremo con le prime due degli altri gironi e solo la vincente accederà alla Serie C mentre le altre dovranno affrontare altre partite. Il percorso, quindi, è ancora lungo». Raccontaci un po’ la tua carriera. «Lo scorso anno ho disputato il campionato di Serie C ad Ascoli così come durante il periodo universitario a Bologna. Quest’anno ricopro anche il ruolo di vice allenatore e il mio compito è quello di dare una mano a coach Netti facendo crescere i tanti giovani in squadra in modo da lasciare qualcosa alla società». Quanto pesa il ruolo di capitano? «Non è pesante ma può essere anche divertente perché nella pallavolo solo il capitano può parlare con l’arbitro in caso di contestazioni».


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