Perugia-Samb 1-2, IL COMMENTO: Questa è una Samb da Serie C

PERUGIA-SAMB 1-2, LA CRONACA DEL MATCH
PALLADINI: «ATTEGGIAMENTO GIUSTO. NON
MERITAVAMO TUTTE LE CRITICHE DOPO IL CARPI»

Quando capitan Kevin Candellori, poco dopo aver realizzato il raddoppio e quindi coronato quel gol che cercava dallo scorso anno, arpionava l’ennesimo pallone a centrocampo e lo trascinava in una sorta di “coast to coast” verso l’area avversaria con quella tenuta blu, che tanto ricorda una splendida divisa indossata negli anni 70, è venuta d’acchito un’esclamazione: “Questa è la Samb”! Una squadra che con coraggio ha lottato palmo su palmo, palla su palla in uno stadio, in cui tante volte si è esibita in Serie B, e che ha cercato questa vittoria, soprattutto dopo essere stata ferita dal momentaneo pari umbro.

È lì che si è visto, forse per la prima vera volta, un atteggiamento da Serie C, perché gli uomini di Palladini ci hanno messo voglia, forza, rabbia, gamba e in occasione dell’azione decisiva anche tecnica. Man mano i padroni di casa, giunti alla terza sconfitta consecutiva e in verità modesti o resi tali da ospiti cresciuti nella ripresa, si sono rimpiccioliti e quasi sorpresi dalla reazione scagliata sul campo da Candellori e compagni per riprendersi il vantaggio e tre meritati punti. Ma oltre alla mentalità al Curi è stato anche trovato quel necessario equilibrio tattico, garantito da un 4-3-3 più compatto, per la prima volta varato da inizio gara, e che potrebbe rappresentare la virata giusta, per mettersi definitivamente nella carreggiata della categoria. Anche perché la lieta sorpresa della serata a centrocampo è venuta dall’esordio dal primo minuto di Bongelli, il cui impiego avevamo recentemente invocato e che al pari di quanto avevamo commentato per il giovane Rosetti del Carpi nello scorso match, ha rivelato grande personalità, come se non fosse il suo autentico battesimo in Serie C, nella zona centrale del campo.

Questo vuol dire che nel cerchio qualche valida alternativa c’è per giocare a 3, considerando anche il jolly Paolini, stavolta immesso nel reparto nevralgico, attendendo il recupero di Napolitano e valutando un possibile impiego da mezzala anche di Marranzino, subentrato con autorevolezza nell’ultima fase del match. Tanti dubbi (anzi “milioni di milioni” come recitava un vecchio jingle pubblicitario) erano sorti (e forse qualcuno anche in seno alla società, visto il summit post-Carpi) alla vigilia di questo appuntamento umbro, ispessiti anche dal cambio di tecnico con il navigato Braglia passato da un biancorosso (Rimini) all’altro (Perugia), la cui permanenza in panchina però non è arrivata nemmeno all’intervallo, visto il repentino rosso ricevuto da Gianquinto. E, invece, la risposta sul terreno di gioco era quella che si attendevano gli impareggiabili 500, che hanno fatto sentire i rossoblù a casa anche al Curi e che ha permesso loro di tornare ad espugnarlo 35 anni dopo (anche allora fu un 2-1 con Canè in panchina).

È stata veramente una Samb al bacio (ma non Perugina), quella che col cuore in mano ha regalato a tifosi, che meritano tanto, ma proprio tanto, e per i quali anche la società dovrà assolutamente tirare fuori il massimo, la prima vittoria in trasferta, dove finora è illibata. Certo che il cammino in un campionato che, conclusa la prima mesata “balneare”, con l’autunno si appresta ad assumere i suoi veri contorni, è appena cominciato e tanto questa compagine, matricola e per larga parte “neofita” della categoria, dovrà, come cantava Baglioni, strada facendo, imparare, ma chi non dovrebbe, se anche un campione come Jannik Sinner ammette di doverlo fare, appena pochi minuti dopo aver perso con Alcaraz la finale agli US Open e il numero 1 ATP? Come recitava un saggio adagio, spesso dimenticato oggigiorno dove tanti si sentono infallibili, sbagliando s’impara, e questa squadra, dopo le scoppole ricevute, con la necessaria umiltà sta iniziando a farlo.

Alessio Perotti

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