In questo spazio della Gazzetta troverete una rubrica curata in collaborazione con Il Narrante (QUI la pagina Facebook). Uno spazio dove potrete scoprire o approfondire curiosità storiche che appartengono alla città di San Benedetto del Tronto. L’Angolo del Narrante vuole accompagnarvi fuori dal mondo del calcio e dello sport per provare a condurvi, con leggerezza, nel ricco giardino della cultura sambenedettese. Una lente di ingrandimento su personaggi, eventi e luoghi del passato che hanno lasciato un segno nella storia di San Benedetto.
IL CRUCINARRANTE
Il celebre e amato “Bruco Mela”, l’autoscontro dei fratelli Suffer, la ruota panoramica, la giostra dei “seggiolini volanti” (meglio nota come “calcinculo”), il “Tagadà” e tante altre attrazioni, capaci di suscitare indelebili emozioni e vividi ricordi in diverse generazioni di sambenedettesi, hanno costituito il cuore pulsante del luna park di San Benedetto del Tronto. C’è chi lo ricorda in piazza San Giovanni Battista, chi non può assolutamente cancellare dalla propria memoria il periodo in cui era solito trascorrere pomeriggi interi, in compagnia di amici o familiari, al luna park situato lungo il viale Marinai d’Italia (alle spalle del faro) o chi ha vissuto gli anni del luna park sul lungomare, più precisamente nell’area adiacente l’attuale pineta Falcone-Borsellino (nei pressi dell’attuale sede della Unicam).
Un vero e proprio luogo del divertimento e della spensieratezza che, per oltre cinquant’anni, ha contribuito alla crescita turistica e sociale della città di San Benedetto. Ma il potere del luna park era anche quello di unire la città, riuscendo a creare insieme ad altri luoghi ed attrazioni un vero e proprio itinerario della felicità: le spaziose spiagge, i balli negli chalet al ritmo di Jukebox, il trenino dei bambini, il bar della pineta, la sala giochi e chi più ne ha più ne metta. Oggi luoghi del divertimento – pur se sparsi qua e là per la città – sono ancora presenti nelle loro nuove e più moderne forme, ma sembra che ad essere cambiato sia il modo di far coesistere tutto ciò: l’itinerario della felicità, che generazioni di sambenedettesi ricordando e rimpiangono, si sta lentamente trasformando in un viaggio nell’oblio.
Fonte foto: gruppo Facebook “San Benedetto del Tronto come era..”
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