In questo spazio della Gazzetta troverete una rubrica curata in collaborazione con Il Narrante (QUI la pagina Facebook). Uno spazio dove potrete scoprire o approfondire curiosità storiche che appartengono alla città di San Benedetto del Tronto. L’Angolo del Narrante vuole accompagnarvi fuori dal mondo del calcio e dello sport per provare a condurvi, con leggerezza, nel ricco giardino della cultura sambenedettese. Una lente di ingrandimento su personaggi, eventi e luoghi del passato che hanno lasciato un segno nella storia di San Benedetto.
ANNA RANALLI: LA SAMBENEDETTESE CHE INCANTO’ L’EUROPA
La storia della città di San Benedetto è ricca di eventi, luoghi e personaggi che hanno scritto indelebili pagine della storia sambenedettese. Anna Ranalli rappresenta uno dei fiori più belli di questo incantevole giardino. Anna nasce a San Benedetto del Tronto nel gennaio del 1942, in piena Seconda Guerra Mondiale. All’età di sedici anni, lascia gli studi di ragioneria e decide di intraprendere una nuova avventura: frequentando il Centro Sperimentale di Cinematografia entra in contatto con Ezio Radaelli, noto impresario e abile scopritore di talenti. E così, nel 1960 Radaelli sceglie proprio la giovane ragazza di provincia per partecipare al concorso di Miss Europa in Libano.
Una scelta che si rivela vincente: l’11 giugno di quell’anno, infatti, Anna Ranalli viene eletta Miss Europa a Beirut, regalando così a sé stessa e alla sua città natale una meravigliosa e indelebile emozione. Un fantastico successo che ispirò anche il Poeta sambenedettese Giovanni Vespasiani: “[…] Tu, Anna Bbelle! Cara Crejatùre, fìje de chesta terre bbenedètte ricche de tante dune de nature, che sule sa uffrì Sammenedètte. Tu che ‘cclamàte «Miss d’Europe», pé le bbllèzze che da te traspare, pé bbuntà, prime… e pé nature, dòpe, revì pé revascià chest’ònde chiare […]”. In queste due strofe in vernacolo (tratte dalla poesia “Ad Anna Ranalli” presente nel volume “Voci della mia gente”) è possibile rintracciare l’orgoglio, la felicità e l’entusiasmo del poeta nel celebrare una donna la cui bellezza fisica, che è tanta, non supera quella dell’animo.
Fonte foto: Archivio Luce (QUI)
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