La Samb formato girone di ritorno? Sarebbe in piena lotta salvezza

Campionato dai due volti per i rossoblù, passati da outsider a «squadra che non deve essere sopravvalutata» come ha detto Sanderra. Ma forse non si può valutare la Samb calcolatrice alla mano…

SE… – Il Modena si giocherebbe un posto nei playoff, la Samb dovrebbe sudarsi la salvezza. Questo dice la classifica se si prendesse in esame il girone di ritorno dei rossoblù. Un incubo con un passivo pesantissimo: in 17 gare giocate, Mancuso & co., raccolgono il magro bottino di 5 vittorie, 4 pareggi e 8 sconfitte. Diciannove punti. Più inquietante è la cifra che si evince dal bilancio reti: ventitre segnate, ventiquattro subite. Se il campionato di riferimento fosse solo quello ripartito dal match interno con la Maceratese, per intenderci quello che ha portato alle dimissioni di Ottavio Palladini, la posizione della Samb non sarebbe per niente positiva ed andrebbe a braccetto solo con chi è riuscito a fare anche peggio cioè il Bassano, precipitato in una lunga crisi di risultati interrotta da qualche settimana. Vicino ai rossoblù ci sarebbe chi, oggi, si sta effettivamente giocando le residue speranze di permanenza nella categoria: Fano, Forlì, Teramo, Ancona e Lumezzane.

CHE COS'È LA SAMB? – Uno specchio, quello della classifica parziale, che non restituisce la vera anima della Samb che resta una squadra indecifrabile capace quasi di piegare il Parma e fare la voce grossa col Venezia in laguna, poi di cadere sotto i colpi di Ancona e Maceratese in casa (per dirne due qualsiasi). L’alternanza è quella, più dei risultati settimanali, che emerge dal raffronto puramente statistico della griglia di andata e ritorno. Un girone fa, infatti, gli addetti ai lavori definivano la Samb la vera outsider del campionato. Forse non è un caso che le parole di Sanderra alla fine della conferenza di martedì pomeriggio siano state: «La squadra non deve essere sopravvalutata perchè non era stata costruita per stare lassù (riferendosi alla classifica, ndr) ma per salvarsi; ha dato di più di quello che poteva dare ed oggi sta tornando al suo standard», particolare non di poco conto è che il tecnico, in questa disamina, ha concluso il pensiero più con un interrogativo che con una affermazione. In soldoni, il Sanderra pensiero circa questo momento potrebbe essere interpretato così: "Questa squadra ha dato tanto fino ad ora, forse raccogliendo più di quanto seminato ed ora paga lo scotto di un campionato difficile giocato al di sopra delle proprie possibilità". Di fondo, in effetti, si potrebbe anche essere soddisfatti di quanto fatto fino ad ora: la salvezza, per una neopromossa fattore fondamentale e per niente scontato, è arrivata serenamente e con largo anticipo. I playoff sono certamente, come più volte detto sia da Sanderra che da Palladini, “un giusto premio all’impegno dei giocatori e a questa piazza”, ma a prescindere dalla qualità espressa in campo nel corso della stagione, quello degli spareggi è un obiettivo ambito da diverse squadre e che va quindi conquistato

QUESTIONE DI PESO – Mister Leggenda, con tutta probabilità, si è trovato messo davanti ad un impegno importante che passa in sordina forse eclissato dalla crisi della "sua" Samb e dai tanti errori commessi: subentrare ad Ottavio Palladini. Si tratta di entrare in punta di piedi all’interno di uno spogliatoio che il tecnico sudentrino ha vissuto da atleta prima e da allenatore poi, con alterne gioie e delusioni, ma incarnando costantemente la figura del fiero timoniere, “proiezione” della tifoseria, quasi un anello che univa la squadra alla piazza e che ora si è spezzato. Una eredità pesantissima, più delle aspettative che possono crearsi intorno a qualcuno che alla guida del Latina ha vinto due campionati portando i nerazzurri in Serie B e sudandosi quel soprannome. Esprimere, quindi, un giudizio numeri alla mano su questa squadra è difficile se non impossibile. Perchè? Perchè la Samb è una questione interiore. Più che calcolatrice alla mano la si vive di stomaco, con il cuore e con il fegato. È una realtà che avvolge completamente chiunque ci si ritrovi immerso e che proprio per questo rende tutto più difficile: le analisi delle statistiche, la lettura dei singoli momenti e, forse, le scelte.

Domenico del Zompo

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