Di decisioni sui biglietti che lasciano perplessi e di dirette a pagamento a prezzi non popolari

Divieto di trasferta, “o forse no”. Biglietti in vendita per gli ospiti sì, ma per i residenti della provincia di Ascoli Piceno no. Potrebbe sembrare il ritornello di una nuova canzone di Annalisa, ma è la strana situazione che si trovano a vivere in questi giorni la Samb e i suoi tifosi in vista del match di domenica prossima in casa del Vastogirardi.

Già dalla scorsa settimana si parlava della possibilità del divieto di trasferta per la tifoseria sambenedettese, sia per i fatti avvenuti nel postpartita di Avezzano sia per la caratteristiche strutturali del piccolo impianto di Vastogirardi, dotato di una sola tribuna e con spazi piuttosto limitati fuori dal perimetro dell’impianto (i più affezionati ormai lo conoscono bene, visto che la Samb ha sempre affrontato i molisani negli ultimi anni di Serie D).

A metà settimana la Prefettura di Isernia ha comunicato alle due società le modalità per la vendita di biglietti, in particolare per il settore ospiti: 250 tagliandi, ma soltanto per i non residenti nella provincia di Ascoli Piceno. A lasciare perplessi è, specialmente, la modalità di vendita dei biglietti: probabilmente per il fatto che il Vastogirardi non è appoggiato ad una società di ticketing (come la Samb lo è con Vivaticket, ad esempio), l’acquisto potrà essere effettuato soltanto allo stadio lo stesso giorno della gara, senza possibilità di prevendita.

Se l’intento degli organi competenti è quello di ridurre al minimo i rischi per l’ordine pubblico, forse si sarebbe dovuto evitare la possibilità che si possano recare allo stadio centinaia di persone senza biglietto, per poi procedere all’acquisto in loco. È pur vero che le caratteristiche strutturali dello stadio Di Tella sono quelle che sono, e non si vuole di certo mettere in dubbio la professionalità di chi prende queste decisioni, che però comprensibilmente lasciano in molti un po’ interdetti.

Chi non potrà o vorrà recarsi a Vastogirardi, poi, potrà vedere la partita in streaming, secondo le indicazioni che sono state comunicate giovedì dalla società gialloblù: registrarsi alla piattaforma Castr ed effettuare il pagamento di 8 dollari per poi vedere il match (un po’ come era avvenuto nella 1^ giornata di campionato in casa del Sora). Modalità che viene criticata dalla tifoseria sambenedettese, visto che non si tratta di un prezzo “popolare” per un incontro in streaming di serie dilettantistica.

La stessa Samb trasmette gli incontri casalinghi gratuitamente, offrendo così un servizio non solo alle centinaia di tifosi rossoblù che non possono essere presenti al Riviera delle Palme, ma anche a quelli delle compagini avversarie che magari possono evitare di sobbarcarsi il peso di una trasferta superiore ai 100 chilometri (come spesso avviene nel girone F di Serie D). Vero che quello della Samb è un investimento che non si può pretendere debba essere replicato da tutti, ma pagare 8 euro per vedere una partita di quarta serie può sembrare eccessivo, specie se gran parte del potenziale pubblico di questo evento non ha alternative visto che non può acquistare biglietti per essere presente allo stadio.

Daniele Bollettini

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