**Il Commento è riportato dall’ultimo numero dell’edizione cartacea della Gazzetta Rossoblù, precedente alla presentazione del nuovo allenatore della Samb Filippo D’Alesio avvenuta lunedì pomeriggio al Riviera delle Palme (QUI i dettagli)**
Come già contro le altre due protagoniste di questo non certo trascendentale campionato, Ravenna ed Ascoli, anche ad Arezzo ha ben figurato la Samb, che soprattutto nei primi 20 minuti ha creato grattacapi ai quotati padroni di casa degli ex Bucchi e Shaka Mawuli, ma l’ormai cronica sterilità offensiva (3 sole reti nelle ultime 8 giornate), da correggere senza dubbio in sede del prossimo mercato, l’ha nuovamente penalizzata, impedendole di trovare un vantaggio, che non avrebbe certo demeritato.
Contro una formazione esperta, costruita per vincere e in cui il più giovane ha 24 anni, ha varato un flessibile 4-4-1-1 Mancinelli, temporaneamente in panchina, con Konaté e Marranzino larghi a sostegno dei raddoppi sulle corsie laterali e Sbaffo a supporto di capitan Eusepi e per oltre metà gara questo layout poco e niente ha concesso agli amaranto. Poi, l’ormai classica distrazione difensiva ha confezionato la terza vittoria consecutiva di Chiosa e compagni, prolungando l’astinenza da successo in casa Samb a ben 8 turni (5 sconfitte e 3 pari). La prestazione del primo tempo e l’aver sfiorato il pari, nonostante l’inferiorità numerica proprio come successo ad Ascoli, infondono – comunque – un minimo di fiducia, quella che due giorni orsono non è stata più concessa dalla società ad Ottavio Palladini.
Non ha fortuna e soprattutto continuità il mister sambenedettese, il cui nome è stato immancabilmente scandito dai circa 400 fans di casa nostra presenti al Città d’Arezzo, dopo le promozioni da allenatore visto che per la terza volta il suo rapporto si è interrotto anzitempo. Dopo la vittoria in Eccellenza del 2009/10, in Serie D il presidente Sergio Spina lo sostituì già dopo 3 giornate (e 3 pareggi) con Tiziano Giudici, salvo poi essere richiamato nel girone di ritorno per salvare capra e cavoli dopo un ulteriore deludente cambio in panchina con Luigi Boccolini. Dopo la cavalcata in Serie D del 2015/16 e un buon girone di andata in Serie C, a seguito di due sconfitte consecutive nelle prime due giornate del ritorno patron Franco Fedeli lo avvicendò con Stefano Sanderra, che giunse fino al secondo turno dei play off perso contro il Lecce. Non ci fu invece occasione di giocare nella categoria superiore, che sarebbe stata la Lega Pro Seconda Divisione, per la famigerata mancata iscrizione dopo l’emozionante e sofferta vittoria del campionato di Serie D del 2012/13, raggiunta all’ultimo istante al Tubaldi di Recanati con il leggendario penalty realizzato da Cristian Pazzi.
Sembrano quasi soffrire di gelosia nei confronti di un allenatore vincente e giustamente amatissimo nella sua città, forse perché nonostante la sua umiltà diviene inevitabilmente protagonista, le società di turno, che alle prime avversità, pur preventivabili quando si affronta il salto di categoria, colgono l’occasione per rimpiazzarlo o indurlo a farsi da parte. Questa volta, poi, paga le lacune di una squadra molto sopravvalutata dalla dirigenza, che comunque stava guidando verso il massimo obiettivo possibile, ovvero la salvezza diretta, e una malcelata sfiducia nei suoi confronti al punto da piazzargli in panchina, quasi una sorta di tutor, il d.s. Stefano De Angelis, che magari nelle sue funzioni naturali avrebbe piuttosto quella di visionare calciatori su altri campi. È comunque ora necessario per forza di cose e per rimettersi in carreggiata in una classifica fittizia e falsata (giustamente stigmatizzata da uno striscione esposto dalla curva aretina), che non deve ingannare e che sta diventando sempre più preoccupante, voltare pagina e non mettere subito pressione al tecnico, che verrà ufficializzato domani e su cui non dovrà assolutamente incombere, anche perché neanche lui stesso, tifoso rossoblù com’è, lo desidera, la figura del suo predecessore. Avrà due settimane di tempo il nuovo allenatore per familiarizzare col gruppo, prima di esordire in uno scontro diretto piuttosto delicato, ancora in terra toscana, a Pontedera, cominciando di fatto un nuovo campionato.
Alessio Perotti
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