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Stile Capuano: «San Benedetto? Sapevo sarebbe stata la piazza giusta per me»

C’è un lato di mister Ezio Capuano che spesso emerge dalle interviste che rilascia, ma che è difficile da capire. Per sua stessa ammissione vive “24 ore su 24 di calcio” e nella vita non ha mai abbinato le questioni calcistiche a quelle economiche e il suo esempio più recente è l’aver lasciato diverse mensilità a Modena pur di essere in panchina a Ravenna. Questo è il Capuano più intimistico, che forse meno appare sotto i riflettori.

«Vivo di calcio 24 ore al giorno: mi ritengo soddisfatto quando finisco l’allenamento e vado a scaricare l’altro; quando esco alle nove dalla sede e quando alle 8:30 arrivo la mattina. Ritengo di essere una persona di grande razionalità, di grande sentimento, un grande professionista ed un personaggio di grande moralità in un mondo di ipocrisia. Sapevo che questa, San Benedetto del Tronto, era la piazza per Capuano e ho fatto di tutto pur di essere qui. Per andare in panchina a Ravenna mi è stato detto che avrei dovuto lasciare diverse mensilità del Modena. Per me i soldi non sono mai stati un interesse, faccio calcio per passione. Il mio stipendo è quando esco, vado al bar la mattina e la gente mi dice “Grazie per quello che sta facendo a San Benedetto”. Questo è il mio stipendio, questo è il mio contratto e questo sono io. Del resto non mi interessa nulla».

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