SAMB-UNION BRESCIA 1-3, LA CRONACA
PALLADINI: «MI ASPETTAVO UN ATTEGGIAMENTO DIVERSO, ANCHE DA CHI HA GIOCATO MENO»
L’esperienza in Coppa Italia di Serie C è finita agli ottavi di finale per la Samb, che da oggi (giovedì, ndr) si concentrerà esclusivamente sul campionato, con l’obiettivo di fermare l’emorragia di risultati che la attanaglia da ormai più di un mese e che l’ha portata poco al di sopra della soglia di galleggiamento (+3 sui play out).
Il match con l’Union Brescia, però, ha fornito indicazioni che non devono passare in secondo piano. Di fronte ad una squadra che si è presentata al Riviera delle Palme piena di seconde linee (come, per la verità, ha fatto anche la Samb, con 9 giocatori di movimento su 10 diversi rispetto ai titolari di domenica col Pineto) si è visto un gap tecnico e fisico più grande di quanto possa testimoniare il risultato finale. A questo scarto di cifra tecnica la truppa rossoblù non è riuscita a sopperire neanche con l’atteggiamento, con lo stesso Palladini che in maniera molto chiara ha fatto capire che si sarebbe aspettato qualcosa di diverso, specialmente da chi in ormai quasi mezza stagione era stato impiegato poco o nulla.
Invece, sono stati proprio quegli elementi ad andare più in difficoltà contro i lombardi: le lacune palesate in varie zone del campo – specialmente sulle fasce laterali con i vari Vesprini, Chiatante e Scafetta – sono state enormi. In molti, tra coloro che imputavano ad Ottavio Palladini una scarsa rotazione o sostituzioni tardive, avranno fatto qualche riflessione dopo una partita che non metteva punti in palio ma che ha lanciato un messaggio chiaro: la rosa di questa Samb, in diversi elementi, non è all’altezza per essere impiegata nella sua totalità, non solo in Coppa Italia. Facendo affidamento sui “soliti” (molti dei quali sono stati completamente risparmiati col Brescia) non resta che cercare di continuare a muovere la classifica nelle prossime settimane, ma in fase di calciomercato le indicazioni che sono arrivate nella fredda serata di fine novembre non devono essere trascurate.
Daniele Bollettini
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