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Samb, dietro le dimissioni di Zironelli anche le divergenze sul calciomercato


SAMB, SI DIMETTE ZIRONELLI

ALLA SAMB TORNA MONTERO

«Se ci siamo rafforzati o indeboliti col mercato? Non spettano a me queste valutazioni, sono domande a cui deve rispondere la società. Io sono l’allenatore e mi limito ad allenare i ragazzi e a farli rendere al meglio». (QUI I DETTAGLI)

«Non si può certo dire che questa sconfitta sia colpa del mercato visto che due nuovi acquisti come Lombardo e Fazzi hanno siglato assist e gol». (QUI I DETTAGLI)

Basta rileggere queste dichiarazioni per capire che Mauro Zironelli e Domenico Serafino non erano più sintonizzati sulle stesse frequenze negli ultimi giorni. Le dimissioni dell’allenatore della Samb, infatti, non possono essere frutto soltanto del pareggio col Fano, che pure rappresenta un risultato negativo (nonostante il gol di Lescano allo scadere) visto che è arrivato al termine di una partita giocata per quasi un tempo in 11 contro 10. Logico pensare che ci sia dell’altro dietro il passo indietro dell’allenatore ex Modena e Juventus U23, e che questo “altro” possa essere rintracciato – almeno in parte – nella sessione di calciomercato che si è conclusa soltanto sette giorni fa. Nelle ultime uscite con la stampa, infatti, Zironelli aveva sempre evitato di commentare l’operato della società in sede di trattative, ribadendo (l’ultima volta proprio nel pre-Fano) che il suo compito era soltanto quello di far rendere al meglio i giocatori che il club gli metteva a disposizione. Non era mancato, però, il disappunto di fronte al caso Masini, col mister che si era detto amareggiato per aver contribuito alla crescita di un calciatore che poi ha lasciato San Benedetto proprio quando era sul punto di dare ottime garanzie. Chi ha preso il posto del baby-Genoa, però, è stato quel Fazzi che sin da subito si è distinto tra migliori nelle sue prime uscite rossoblù: cosa che non a caso è stata rimarcata più volte da Serafino, che ha sottolineato anche come a vantaggio del neo-arrivato ci sia il fatto che si tratti di un trasferimento a titolo definitivo. Differenze di vedute, insomma, che probabilmente si sono riflesse anche su altre zone del campo, perché se Zironelli ha spesso rimarcato lo stato di emergenza in cui ha versato (e verserà, viste le imminenti squalifiche di Angiulli e D’Angelo) il centrocampo si riferiva all’insostituibilità di Angiulli o alle mancanze di alternative dopo l’infortunio di Shaka Mawuli e tenendo conto dell’indisponibilità di Rossi. Perché soprattutto in questi ultimi giorni Zironelli ci ha fatto capire che si può parlare di mercato anche… senza parlare di mercato.

Daniele Bollettini


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