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Roselli ha chiuso la porta: con lui (e Pegorin) subito un gol ogni due partite

Roselli lo dice spesso in conferenza: “Nel calcio c’è poco da inventarsi”. Uno dei deficit più gravi della Samb di Magi era la difesa e un emblema di questo può tranquillamente essere il gol subito a Gorgonzola contro la Giana, dove l’imbarazzo della retroguardia era palpabile.


Ma se nella Samb di questa stagione ci sono già due correnti (Magi-Roselli), a farne una analisi ancor più approfondita ce ne sono altrettante nella versione roselliana dei rossoblù: quella in mano a Sala e quella in mano a Pegorin.


Con l’ex Ternana tra i pali, e il tecnico umbro alla guida, sono arrivati 7 dei 9 gol subiti sotto la sua egida. A bucare la retroguardia Monza, Ravenna, Imolese, Fano e Pordenone (sette reti in cinque gare). L’infortunio (tanto per cambiare in questa maledetta stagione falcidiata proprio dalle assenze) a ridosso della trasferta di Vicenza ha spalancato la porta a Fabio Pegorin, in rossoblù l’eterno secondo ma col mantello di Superman. Il portierone (superlativo necessario per la stazza soprattutto) piemontese ha dimostrato una netta crescita rispetto alle passate stagioni tra la maggior sicurezza nella gestione delle uscite aeree alla presa di coscienza nella visione del gioco, necessario perchè la squadra possa fidarsi ciecamente del proprio portiere. Pegorin ha subito due reti la prima, all’esordio, nella sconfitta di Vicenza e la seconda, indolore, in quel di Verona (due reti in sette gare). La Samb ha riscoperto il suo numero uno e ha chiuso a doppia mandata la sua porta.


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