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Roselli e la rivoluzione tattica: «Cambio modulo? Una necessità»

Seppur alle spalle, la gara contro il Pordenone di domenica scorsa, si porta ancora dietro qualche eco. Quello, ad esempio, del mostruoso primo tempo giocato dalla Samb. Modulo relativamente nuovo, almeno nell’ “era” Roselli che dichiaratamente, con il 3-5-2, non aveva mai iniziato dal primo minuto. Necessità, spiega il mister, ma anche capacità di adattamento all’avversario:

«La scelta di domenica è stata fatta sulla base del gioco del Pordenone che, con il rombo a centrocampo soffre nelle marcature d’anticipo e nell’ampiezza del gioco. È una squadra che se detta legge è straordinaria e tecnicamente è superiore. Ma noi, tutte le volte che possiamo mettere in difficoltà un avversario sulla carta superiore a noi, dobbiamo provarci in tutti i modi. – spiega ai microfoni di VeraTv – Io devo pensare di mettere in campo i giocatori più competitivi e la somma di questi 14-15 darà la situazione. Abbiamo 4 centrali, altri sugli esterni che sono più quinti che quarti, non abbiamo ali per il 4-4-2. Tutto questo ci ha portato a giocare con un nuovo modulo, ma a prescindere da questo, se l’avversario è pericoloso, lo resta. Io non credo che il problema di una squadra sia la scelta tattica: non incide quello, ma devo mettere nelle condizioni di esprimersi al meglio chi ho. Spesso c’è anche la necessità che qualcuno si adatti perché in Serie C succede».


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