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Palladini e il passaggio da giocatore ad allenatore: «Non è stato facile perché…»

I ricordi più recenti riportano alla mente un Ottavio Palladini in tuta nei pressi di una panchina ad urlare indicazioni ai calciatori in campo. È la seconda vita del sambenedettese dopo una carriera, nel rettangolo verde, costruita tra Samb, Pescara, Vicenza e Giulianova.


Nelle scorse settimane ai microfoni di VeraTv ha raccontato del traumatico passaggio alla guida della squadra, avvenuto nella stagione 2009/2010 quando l’allora presidente Sergio Spina lo chiama a sostituire Pasqualino Minuti, insieme al quale era cresciuto nel settore giovanile della Samb. Palladini riveste il doppio ruolo di giocatore-allenatore regalandosi, all’ultima giornata, il gol su rigore nel 5-0 contro la Biagio Nazzaro.

«Non è stato facile principalmente perché ti ritrovi ad allenare i tuoi compagni. Ma lì si vede l’intelligenza del gruppo. Dal canto mio ho provato ad entrare in punta di piedi, senza creare strappi e devo dire che è stato facile principalmente perché la squadra era forte, poi quando abbiamo preso il via non ci siamo più fermati. Il livello era talmente alto che anche con un altro allenatore avrebbero ottenuto grandi risultati. C’erano Ogliari, Mengo, Pulcini… Rulli che arrivò dopo e perdemmo Pazzi durante la preparazione perché non voleva giocare in Eccellenza, poi tornò un anno dopo».


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