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Lo scetticismo alimenta questa Samb

C’era un certo timore nello scoprire la nuova Samb al primo impegno ufficiale al cospetto di una formazione di categoria, come la Vis Pesaro di Stellone, che, pur se rinnovata e bisognosa di tempo per entrare in condizione visto il suo livello di fisicità, è stata una protagonista dello scorso campionato di Serie C, giungendo sino ai quarti di finale dei play off, sconfitta da quel Pescara poi promosso.  E possiamo dire che i maggiori dubbi, almeno quelli riguardanti un possibile divario arduo da colmare e una scarsa competitività nella realtà, in cui ci si sta affacciando dopo 4 anni di dilettantismo, sono stati fugati.

La squadra allestita tra conferme, top player attinti dalla Serie D e prospetti da tenere d’occhio è all’altezza della situazione e può dire la sua, magari anche con 1-2 ulteriori puntelli, che potrebbero essere attinti dal calciomercato aperto fino al 1 settembre in base ai responsi delle prime due sfide di campionato. Al di là del risultato (stesso punteggio dell’ultimo precedente nella Serie C 2020/21 con le reti di Lescano e Nocciolini), comunque importante perché vincere aiuta a vincere e si è tornati ad un successo al Riviera che mancava dal 23 marzo (anche lì 2-0 inflitto al Chieti e con uno dei due gol siglato da Eusepi, poi un pari col Sora e tre sconfitte ininfluenti contro Termoli, Civitanovese e Livorno), è piaciuto l’atteggiamento, quello che mister Montero definiva “actitud”.

È stata una Samb costantemente sul pezzo, attenta, determinata, dove tutti si sono sudati la maglia, che già è ad immagine e somiglianza del suo mentore Ottavio Palladini, in quando a compattezza, concentrazione e chiusura degli spazi. Pur con alcuni elementi, come il neoarrivato Dalmazzi, ancora alla ricerca della migliore condizione, si sono notati anche alcuni interessanti spunti tattici, da sviluppare nel corso della lunga stagione appena varata:

  1. un camaleontico modulo tattico, etichettato come 4-2-3-1 ma cangiante a seconda delle fasi (offensiva, difensiva, transizione), pronto a diventare 4-4-2 con l’avanzamento di Nohuan Touré al fianco di Eusepi e l’allargamento degli esterni, ma anche 3-5-2 in copertura con l’accentramento di Zini e l’indietreggiamento di Konaté;
    2. attacco degli spazi in particolare con un Candellori, che quest’anno potrà fungere da guastatore, incuneandosi maggiormente nella metà campo altrui;
    3. accenni di quel “gegenpressing”, tanto attuato dalle squadre di Klopp ma già applicato dall’Olanda degli anni ’70, per l’immediato recupero dopo aver perso palla.

Ci ha poi colpito un aspetto rimarcato in sala stampa quasi all’unisono sia da Palladini che dagli autori dei due gol, Alfieri ed Eusepi, ovvero il fatto di essere ritenuti da alcuni addetti ai lavori e siti specializzati (vedi anche un nostro recente approfondimento QUI) come una sorta di squadra materasso: ecco proprio questo scetticismo serpeggiante sulle qualità della rosa rossoblù potrebbe in realtà diventare un’arma in più per far impennare le motivazioni ed alimentare quell’ “animus pugnandi”, già manifestato contro la Vis e che sarà necessario gettare sempre e maledettamente in campo per smentire le varie cassandre in giro.

A partire dal primo impegno di campionato contro un’altra neopromossa come il Bra, che quindi al pari della Samb giocherà sulle ali dell’entusiasmo e col suo 3-5-2 più attendista e votato alle ripartenze rispetto all’atteggiamento della Vis Pesaro, procurerà sicuramente più di un grattacapo, come già fatto in Coppa di fronte al quotato Arezzo, vittorioso a fatica per 2-1, ribaltando l’iniziale vantaggio piemontese. Mancherà Nouhan Touré, ma non certo il dodicesimo uomo in campo rappresentato dal “Sambodromo”: si è già “rimossa la città”, parafrasando le parole di Dalla in “La sera dei miracoli”, festeggiando meritatamente il successo in Coppa, non resta che sperare in un’altra magica serata all’esordio in campionato.

Alessio Perotti

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