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La perseveranza di Pegorin: «Il segreto? Farsi sempre trovare pronti»



Classe 1996, altezza 196 cm, nato a Torrazza Piemonte ad una manciata di chilometri da Chivasso. Il ritratto è di Fabio Pegorin, il numero uno della Samb di mister Roselli. Tra le qualità, al di fuori dal campo, messe in mostra dal portiere piemontese ci sono tanto lavoro, umiltà e abnegazione. Dal primo anno in Serie D, dove ha preso il posto di Cosimi all’essere vice Frison, Aridità e Sala in questa stagione. Pegorin ha saputo aspettare il proprio momento e oggi scende sul rettangolo verde con il numero 1 sulle spalle. Intervenendo a VeraTv ha detto:


«Anno dopo anno sono successe cose nuove e ho fatto tanta gavetta. Il primo anno in Serie D è stato splendido, poi ho vissuto due anni in cui ho faticato a trovare il campo. Oggi cerco di mostrare quello che ho imparato con i portieri che ho incontrato qui. Sono un po’ un diesel, ho bisogno di scaldarmi di più. Credo che il portiere di riserva sia il ruolo più difficile in rosa, perché se il titolare si fa male o viene sostituito, l’altro non più sbagliare mai. Il momento di giocare, poi, è dato da fattori, episodi, come un infortunio o la scelta del mister. La formula giusta è che bisogna stare sempre sul pezzo e prepararsi alla partita sempre come se si dovesse giocare. È fondamentale far sempre parte del gruppo così che i compagni possano avere fiducia e il portiere in loro».

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