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Il punto di Alessio Perotti | L’obiettivo è “fare calcio”

Riecco i calci al pallone, dopo gli ultimi sferrati contro il Cosenza, nell’appena avviato periodo di preparazione al campionato nella verde Umbria, il polmone d’Italia che dovrà ben ossigenare muscoli, anima e mente dei calciatori già in ritiro e di quelli che man mano si aggregheranno. Per il momento si tratta di un gruppo dall’età media molto bassa (i trentenni sono solo Calderini, Zaffagnini e Stanco che però sembra essere in partenza), visto che come già ampiamente dibattuto la prima fase del calciomercato è stata giustamente dedicata agli under ed è conclusa (forse) con le ufficializzazioni di Rocchi e Brunetti, quest’ultimo ex capitano dell’Udinese Primavera, seguito anche da Brescia e Spezia e da considerare un ottimo colpo alla Bove. D’altronde i criteri optati dalle società per comporre le rose possono essere i seguenti: 1) puntare alla vittoria finale, 2) prefiggersi l’obiettivo minimo del mantenimento della categoria (la classica stagione di transizione), 3) badare unicamente al contenimento della spesa affidandosi magari alla statistica sul rendimento nella scelta di calciatori di livello medio-basso (illuminante in questo senso il film “Moneyball” con Brad Pitt anche se si tratta di baseball), 4) cercare di “fare calcio”, ovvero costruire calciatori, il gruppo e un’idea di squadra, che nei “desiderata” dirigenziali possa durare nel tempo. E’ l’ultima opzione quella programmata dal sodalizio di Fedeli ed è anche la più stimolante ed avvincente: crescere nel tempo ed insieme, come d’altronde questa società sta facendo da tre anni a questa parte. In quest’ottica non fa una grinza il percorso della campagna acquisti finora tracciato e sposato in pieno da mister Magi, che giustamente prima di rimpinzarsi di “over” preferisce vedere all’opera la “bella gioventù” già a sua disposizione. Lo scorso anno si agì troppo frettolosamente, chiudendo la lista di fatto già prima del ritiro, mentre è corretto, come accennato dal “diesse” Lamazza, lasciare un paio di posizioni vacanti in base a quanto emerge nella fase di preparazione e rodaggio. D’altronde il “deus ex machina” di due anni fa, il super-bomber Leonardo Mancuso, non arrivò, in verità senza neppure troppi consensi, quando il ritiro era pressochè agli sgoccioli? Per non parlare del caso limite della formazione di Ballardini, addirittura allestita una settimana prima dell’inizio del campionato… Allora associamoci tutti con fiducia ed ottimismo a questa mentalità di “fare calcio”, compresa oltretutto quell’amministrazione comunale chiamata a fornire quelle strutture senza le quali un progetto del genere non avrebbe le necessarie basi su cui poggiare e svilupparsi. Sicuramente a favorire tale progettualità è la rinnovata immagine affidabile e virtuosa che la Samb ha riacquisito in una terza serie dove dall’esterno viene apprezzata, ammirata e considerata come una delle società di punta. Speriamo che questa convinzione campeggi anche internamente all’ambiente rossoblu in tutte le sue componenti, solo così secondo il titolo di un famoso film con Jack Nicholson “Tutto può succedere”.

a cura di Alessio Perotti


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