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Celjak: «Gli amici mi hanno detto: “mi raccomando, vai in una piazza importante”»


Vedran Celjak, all’esordio dal primo minuto nella trasferta vincente di Verona, ma già con altri 90 primi sulle spalle dopo l’infortunio di Biondi contro la Triestina, ha brillato, in particolare, per la freddezza avuta nel gestire gare ad alto nervosismo. Una delle sue prime impressioni resta, e come potrebbe essere diversamente, l’impatto con la Curva Nord:

«Sono qui e devo fare del mio meglio, mi sono allenato bene anche quando ero a casa, ma stare senza giocare non è facile. San Benedetto? I tifosi mi hanno impressionato molto nella prima partita, si fanno sentire, ma già lo sapevo. I miei amici mi hanno avvisato: “Mi raccomando, vai in una piazza importante”».

Ora deve garantire (e garantirsi) continuità:
«Con l’Alessandria ero in scadenza e hanno fatto un progetto nuovo puntando molto sui giovani e io, con altri compagni, siamo rimasti fuori. Ma più in generale tanti giocatori importanti sono senza squadra e sicuramente ha influito tanto la situazione del calcio italiano tra la B a 19 squadre, i fallimenti e i mancati ripescaggi. Quando sei un giocatore non dipendi solo dalle tue prestazioni ma anche da chi ti gestisce, se ti affidi alla gente sbagliata rischi di restare a spasso… Aspettavo la chiamata di una squadra importante: ora che ho trovato la Samb il mio obiettivo è di mettermi in gioco per fare il meglio possibile e magari raggiungere i posti ai vertici della classifica».


Altro pregio per un elemento molto importante, curriculum alla mano, nella rosa di mister Roselli, è la duttilità e l’abnegazione:
«Ultimamente ho giocato in una difesa a quattro, sia a Benevento che ad Alessandria. Fare quello che mi chiede Roselli è una cosa nuova, ma io voglio sempre migliorarmi e fare il massimo perchè mi piace imparare».

Di recente un suo connazionale ha alzato il riconoscimento più prestigioso in ambito calcistico:
«In Croazia abbiamo il calcio nel sangue e vedere Modric vincere il Pallone d’oro è tanta roba».

 

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