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Basket | La Samb volta pagina: «Dispiaciuti per Romano, ma continuiamo a crescere»

Nella scorsa settimana c’è stato un evento piuttosto sorprendente per la Samb Basket, le dimissioni del coach Vincenzo Romano. Con Giovanni Menzietti, dirigente della squadra rossoblù, per provare a capire qualcosa in più su questa vicenda e conoscere quelli che sono i progetti per diffondere maggiormente lo sport della palla a spicchi.

Dottor Menzietti, queste dimissioni hanno sorpreso un po’ tutti.

«Chiaramente, e ci dispiace molto perché coach Romano stava svolgendo un grande lavoro. Lo scorso anno ci ha guidato ai playoff ed alla promozione, e quest’anno stavamo disputando un campionato niente male. Dopo la partita con Montegranaro ci ha presentato la sua volontà di lasciare la panchina per motivi personali; abbiamo cercato di trovare con lui un’intesa ma così non è stato, dunque abbiamo affidato la panchina a coach Borgognoni, che ha già avuto esperienza in serie C ed ha svolto un grande percorso alla guida delle nostre giovanili».

Dunque si può definire un divorzio in pace.

«Da parte nostra non c’era questa volontà, ma ovviamente abbiamo rispettato la sua scelta e gli auguriamo il meglio, perché ci ha dato tanto; magari in futuro, se vorrà, potrà tornare, perché è una persona di valore, grande conoscitore della pallacanestro, molto bravo nel trasmettere valori educativi ai giovani».

A livello giovanile, infatti, siete in crescita.

«La nostra scuola basket è recente, parliamo di estate 2016. Tutti noi dirigenti siamo ex giocatori, dunque è questo il cavillo che ci ha spinto a ricreare questo ambiente. Lo stesso coach Romano, insieme a Borgognoni e al vice Carloni, era tra coloro che hanno contribuito allo sviluppo del settore giovanile. Oggi abbiamo tra gli 80 e i 100 ragazzi, sei categorie che partecipano ai rispettivi campionati, con l’under 14 che fa parte del campionato élite; inoltre puntiamo anche sul minibasket e sulla collaborazione con altre società: questi sono i traguardi che vogliamo consolidare per dare ai ragazzi la miglior formazione possibile».

Ciò è molto importante, perché oggi i ragazzi fanno meno sport, e dunque quei valori trasmessi dallo discipline di squadra vengono meno.

«Noi, che oggi siamo dirigenti ma siamo stati ragazzi e giocatori, abbiamo ricevuto questa opportunità, dunque ci adoperiamo al massimo affinché tutti possano provarci. In questo senso volevo parlare del progetto Baskin, in collaborazione con la Fondazione Carisap e l’ITC di Porto d’Ascoli, per introdurre la pallacanestro nelle scolaresche e permettere ai disabili di cimentarsi nello sport. Inoltre, con l’associazione Rialto Croce ed il comitato di quartiere della zona Cerboni, abbiamo costruito un campetto da basket di livello moderno e superiore, vicino all’IPSIA, per avvicinare il basket alla nostra realtà. I ragazzi infatti vedono nel campetto la possibilità libera e gratuita di fare sport, dunque noi ci rivolgiamo a tutti e speriamo che le nostre iniziative si rivelino di successo».

Sono davvero delle belle iniziative. Per chiudere, vuole dare un in bocca al lupo a coach Borgognoni?

«Al coach auguro di fare un buon finale di stagione, con l’obiettivo prefissato che è la salvezza, ed è alla nostra portata, sperando di strizzare l’occhio ai playoff. Noi come società vorremmo tornare ai fasti di una decina di anni fa, con una grande squadra e soprattutto un grande settore giovanile alle spalle, con istruttori ben qualificati e ragazzi animati dai giusti valori».

Gian Marco Calvaresi

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