«La promozione in C1 e quella foto a Fermo…». Parla Michele Sergi


Nella nostra rubrica “Parola di Ex” abbiamo intervistato l’attaccante di Galatina, che in rossoblù ha vissuto tre intense stagioni tra il 2000 ed il 2003…

Si è soliti pensare che un attaccante, per entrare nel cuore dei tifosi, debba soltanto fare gol. Tu sei la dimostrazione che ciò non è sempre vero.

È così. A San Benedetto, così come in altre piazze dove ho giocato, penso di aver lasciato una buona impressione di me perché quando scendevo in campo mettevo tutto ciò che avevo dentro: sono dell’impressione che così facendo, difficilmente si rientra negli spogliatoi con la coscienza sporca. Il mio primo pensiero era sempre quello di fare il massimo e di onorare la maglia.

Tre stagioni con la maglia della Samb, l’ultima culminata con la promozione in C1.

Penso sia stato senza dubbio l’anno più bello di quelli trascorsi alla Samb. Anche se nella prima parte di stagione avevo accusato delle difficoltà, nelle ultime partite di campionato giocai con continuità e riuscii a dare il mio contributo per la promozione. Arrivammo ai play off con una condizione fisica ottima e con una cattiveria agonistica senza pari.

In molti, a San Benedetto, conservano l’immagine di te che esulti sotto il settore ospiti del “Recchioni” durante un Monturanese-Samb.

Anche per si tratta di uno scatto bellissimo, ogni volta che rivedo quella foto provo mille emozioni. Si trattava di una delle prime partite della stagione 2000/01 e quello fu il primo gol con la maglia della Samb. San Benedetto per me è stata ed è ancora una sorta di seconda casa.

Cosa fa oggi “Michelone” Sergi?

Da qualche anno ho preso il patentino per allenare, con l’intenzione a fare esperienza anche come “secondo” allenatore. Da quando ho smesso di giocare, però, molta gente che prima mi era vicina è improvvisamente scomparsa; nel calcio la riconoscenza non esiste e questo l’ho sempre saputo.

Daniele Bollettini


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