Da Venezia esterrefatti: «Ma c’è sempre tutta questa gente a seguire la Sambenedettese?»

Non solo le parole al miele di Inzaghi verso l’ambiente rossoblù. Una malattia, quella per la Samb, difficile da capire per chi la vede dall’esterno, ma impossibile da debellare…

Samb-Venezia, post-partita: si sa che fare complimenti ad un avversario è sempre più facile quando si è già vinto, ma le parole al miele di Filippo Inzaghi, allenatore dei lagunari, per la tifoseria e lo stadio della Samb sono comunque degne di nota. «Lo ho detto più volte e non lo ho fatto per piacioneria – ha dichiarato l’ex attaccante di Juve e Milan –: penso che un ambiente come quello di San Benedetto meriti altre categorie». A dimostrarlo, in effetti, sono i numeri: quello di domenica tra rossoblù e arancioneroverdi è stato il match più seguito di tutto il girone B e gran parte del merito non è stato certamente della quarantina di tifosi veneti presenti nell’impianto marchigiano (qui il dato sulle presenze raffrontato agli altri match del girone). Inzaghi, infatti, non è stato l’unico a restare stupito dall’impatto con l’ambiente sambenedettese. Sempre in sala stampa, prima della ripartenza, diversi operatori veneti hanno chiesto ai colleghi del posto: «Ma davvero c’è sempre tutta questa gente a seguire la Sambenedettese?». Ancora: «Tifosi e soprattutto stadio si possono solo sognare a Venezia». Scena che ne ha ricordata una simile quando, al termine del recupero infrasettimanale del match d’andata tra Samb e Padova (che valse il primo posto ai rossoblù di Palladini) qualcuno chiese: «Ma a San Benedetto non lavora tutta questa gente?». È la malattia che accomuna gran parte dei sambenedettesi: difficile da capire per chi viene da fuori, impossibile da debellare per chi la vive dall’interno.

Redazione

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