Comunque secondi: IL COMMENTO di Alessio Perotti dopo Samb-Gubbio

Non riesce la Samb a prolungare la striscia vincente contro il Gubbio (tra campionato, play-off e Coppa
erano arrivati ben cinque successi consecutivi), ma il pari siglato da quell’inesauribile “pendolino” di
Rapisarda è comunque utile ad agganciare la seconda piazza, seppur in coabitazione con Renate e
Feralpisalò, in vista del big-match dell’Euganeo. Ci si aspettava indubbiamente qualcosina in più, ma dopo
non aver capitalizzato la supremazia territoriale nella prima frazione ed essere andati per giunta sotto per
un fantasmagorico gol da metà campo, è già tanto averla riacchiappata una partita del genere. Il terzo 1-1
casalingo della gestione Capuano, sempre in rimonta come i due precedenti al cospetto di Pordenone e
Triestina, sa di un tiepido brodino, che parzialmente rifocilla l’ambiente rossoblù, stoppando bollenti spiriti
e rompendo il ghiaccio in questo faticoso avvio di 2018. L’eventuale seconda sconfitta consecutiva avrebbe
davvero potuto destabilizzare squadra e società dopo una difficile settimana vissuta tra polemiche e
pesanti multe. D’altronde le difficoltà casalinghe di Bacinovic e compagni non sono una novità, visto che al
Riviera solo una volta si è vinto (a fine 2017 contro la Fermana) nelle ultime sette occasioni. Di nuovo è
venuta a galla la difficoltà di scardinare avversari schieratisi con due linee basse molto schiacciate e
necessariamente lo sguardo si rivolge agli ultimissimi giorni di mercato, da cui lo stesso Capuano si attende
qualcosa per la prima linea (sotto questo aspetto è curioso che anche lo scorso anno la gara interna col
Gubbio, allora vinta 2-0, precedette la fase conclusiva del mercato invernale). Al di là di tutto però è giusto
vedere anche e soprattutto il bicchiere mezzo pieno di questo secondo posto in C e fa bene Fedeli a
richiedere un ambiente compatto e di non volere avversari in casa propria. Teniamo tutti ben presente che
quella che stiamo vivendo è la migliore situazione degli ultimi trent’anni, cerchiamo quindi di godercela e
non essere autolesionisti. Fino a tre anni fa sarebbe stato preso per pazzo chi avesse ipotizzato di stare
quasi al vertice in C ad inizio 2018: allora noi non abbiamo un sogno, perché il sogno lo stiamo già vivendo.

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